Alex Barakarth, Figlio di Apollo

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»Mad Queen¸
view post Posted on 2/6/2010, 21:01




~Alex Barakarth~



Nome: Mi chiamo Alexander, ma praticamente tutti mi chiamano Alex.
Cognome: Barakarth! Strano, eh?
Età: Ho compiuto 19 anni il 14 Dicembre.
Figlio/a di: Mia madre si chiama Juliet Barakarth e mio padre Matthew Willson. Il mio padre biologico, però, è Apollo il Dio della musica, delle arti, della medicina e delle profezie .
Descrizione fisica: Fino a qualche mese fa ero alto un metro e settantotto centimetri, ma è possibile che mi sia alzato di qualche centimetro. Il mio peso invece lo so per certo:69,3 Kg (mi sono pesato tipo 5 minuti fa!). Ho i capelli castani, miei occhi sono marrone scuro.
Storia personale: Volete sapere la mia storia, eh. D'accordo ma vi avviso già da subito che non è niente di speciale anche perché fino a poco tempo fa ho vissuto come un normale teenager. Sono nato a Baltimora ma appena ho compiuto due anni ci siamo trasferiti in un quartiere piuttosto ricco di New York, il Battery Park, famoso più che altro per Wall Street. Mio padre è un promotore finanziario perciò vivevamo in quel quartiere. Juliet, mia madre lavora in una banca. Sono sempre cresciuto circondato di attenzioni e i miei genitori esaudivano ogni mio desiderio e capriccio. Ho sempre ottenuto quel che volevo con facilità, tutto mi era servito su un piatto d'argento. Ma nonostante questo rimasi con i piedi per terra. Cercavo di aiutare i miei amici qualora avessero bisogno e volevo raggiungere dei traguardi, come i bei voti a scuola, con le mie forze e non con i soldi. Difatti diversamente da come si possa pensare sono andato in una scuola pubblica. Ho passato la mia adolescenza sui libri di scuola e a fare bravate con gli amici. Inoltre passavo i pomeriggi a provare con la mia band musicale. Eravamo piuttosto bravi e ci divertivavamo un sacco insieme. Non ricordo di aver passato momenti seriamente tristi almeno finché non compii diciannove anni. Il giorno del mio compleanno mi fu recapitato un cofanetto dall'aria molto antica, avvolto in un velo blu notte e con dei filamenti argento che risplendevano alla luce fioca del salotto. Prima di aprirlo mia madre mi guardò e mi fece un sorriso triste. Non ne capii il motivo e aprii lentamente il cofanetto. All'interno vi trovai un bracciale in cuoio. Inoltre c'erano anche una lettera. Sentivo intorno a me un'atmosfera strana quasi come se stesse per succedere qualcosa che avrebbe cambiato radicalmente la vita. E così successe. Presi in mano la lettera e la prima cosa che notai fu che era scritta in greco antico ma la cosa ancora più stravolgente era che riuscivo a capirlo. La lettera diceva così:
Caro Alexander,
innanzitutto voglio ricordare questo giorno magnifico che è l'anniversario della tua nascita facendoti i miei migliori auguri. Ci sono molte cose che dovresti sapere, sarò breve, se hai delle domande potrai porle a tua madre. Io sono tuo padre, Apollo, Dio della musica, della medicina, delle arti e delle profezie. Comprendo bene che per te sia difficile capire ciò che ti sto per dire ma dovrai farci l'abitudine e conviverci. Tu, Alexander, sei un Semidio. Tua madre ed io ci siamo amati molto e il fato ci ha regalato te, ma allo stesso tempo ha voluto dividerci. Ti faccio dono in questo giorno speciale di un bracciale che ti aiuterà a capire ciò che è bene e ciò che è male, ti proteggerà. E' un bracciale molto potente: regala un po' di luce alla notte e un po' di sogno alla realtà. Nonostante tutto io veglierò sempre su di te e ti osserverò costantemente. Abbi cura di te, figlio mio. Sappi che ti voglio un gran bene,
tuo padre Apollo.

Quando finii di leggere mi voltai verso mia madre che piangeva e annuiva. Ricordo solo che mi disse "Questo non è più il tuo posto, Alex..."
Quel giorno provai moltissime emozioni, per lo più negative, tutte insieme. Ero arrabbiato, furioso perché non mi avevano detto prima la verità. Ero triste perché non sapevo più chi ero. Mi sentivo abbandonato. Mia madre mi accennò ad un campo di Semidei e nel giro di qualche giorno avevo già le valigie pronte. Volevo andarmene subito da quella casa piena di menzogne. Chiusi a chiave dentro al mio cuore tutte quelle sensazioni orribili e tornai ad essere il solito ragazzo spensierato che ero stato consapevole, però, di una nuova realtà.

Arma: Ho semplicemente una fionda.
Carattere: Credo che più della metà dei miei neuroni sia migrata in qualche altra testa e che siano rimasti solamente quelli difettosi. Sì, dai posso definirmi altamente deficiente. Sono molto impulsivo e sognatore; sono uno che non si abbatte mai, che sorride sempre e cerca di minimizzare i problemi. So di essere un ragazzo dolce e sensibile, ma questo non lo dite in giro! E' abbastanza imbarazzante! Penso di essere di carattere buono, generoso e altruista. Scherzo ogni secondo della mia giornata e sono sempre dietro a ridere.!
Cosa ama: Mi piace molto far felici le persone alle quali voglio bene. Ogni tanto amo stare da solo a pensare. La cosa che amo di più al mondo però è cantare e suonare la chitarra.
Cosa odia: Odio dover dipendere da qualcuno ed essere triste. Non sopporto le persone che fanno le vittime, le melodrammatiche.
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Edited by ·Holly· - 27/8/2010, 11:25
 
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˜In my head ™
view post Posted on 4/6/2010, 19:51




approvata!!

ovviamente!U.U è fatta davvero molto bene complimenti..penso tu sappia già cosa fare U.U
 
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1 replies since 2/6/2010, 21:01   137 views
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